Viviamo in un’epoca in cui la sicurezza informatica è diventata una priorità assoluta.
Non si tratta più di un tema da relegare al reparto IT: oggi riguarda direttamente la governance aziendale, la reputazione sul mercato e persino la responsabilità penale dei titolari.
Pensiamo a un esempio concreto: se dai server aziendali fuoriescono i dati personali di un cliente, il titolare o il consiglio di amministrazione non possono scaricare la colpa su un tecnico. Ne rispondono in prima persona, anche di fronte alla legge.
Ecco perché è fondamentale capire quali strumenti regolano la materia e quali percorsi un’azienda può seguire per proteggersi. Le strade principali sono due:
- La Direttiva NIS/NIS2 → sicurezza obbligatoria per legge.
- Lo standard ISO/IEC 27001 → sicurezza volontaria ma strategica.
Due approcci differenti, che però si possono integrare in un percorso coerente di protezione e governance..
Volontà, rischio, legge: cosa guida davvero la sicurezza informatica aziendale
ISO/IEC 27001
- È uno standard internazionale di adozione volontaria.
- Fornisce un modello sistematico per istituire, attuare, mantenere e migliorare un sistema di gestione della sicurezza delle informazioni (ISMS).
- L’approccio è basato sull’analisi del rischio: ogni azienda analizza i propri punti deboli e adotta misure proporzionate.
- Mira al miglioramento continuo, non è un adempimento “una tantum”, ma un percorso evolutivo nel tempo.
Direttiva NIS/NIS2
- È una norma europea vincolante, recepita in Italia con decreti legislativi.
- Impone requisiti minimi obbligatori di cybersecurity a settori o imprese strategici o rilevanti.
- L’approccio è regolatorio e prescrittivo: la norma stabilisce cosa fare, con quali tempi e con quali responsabilità.
- Prevede controlli e sanzioni severe in caso di inadempienza.
In sintesi: ISO è una scelta strategica, NIS è un obbligo legale.
Ambito di applicazione
ISO/IEC 27001
- Applicabile a qualsiasi tipo di organizzazione, pubblica o privata.
- Scalabile e flessibile: può adattarsi a una PMI, a una multinazionale o a un ente pubblico.
Direttiva NIS/NIS2
- Riguarda operatori di servizi essenziali (OSE) in settori critici: energia, sanità, trasporti, infrastrutture digitali, finanza.
- Include anche fornitori di servizi digitali (FSD): cloud, e-commerce, motori di ricerca.
- Con la NIS2 il campo si allarga: anche imprese di media dimensione che operano in settori ad alto impatto sociale rientrano nell’obbligo.
In pratica: con la NIS2 la platea delle aziende coinvolte cresce esponenzialmente.
Governance e responsabilità
ISO/IEC 27001
- Prevede la nomina di un responsabile della sicurezza delle informazioni, ma lascia autonomia nella definizione della governance interna. L’importante è che i ruoli siano chiari, le responsabilità formalizzate e i processi documentati.
Direttiva NIS2
- Coinvolge direttamente il top management.
- Introduce responsabilità legali personali in caso di mancato rispetto delle regole.
- Significa che un CDA non può più delegare totalmente: deve essere consapevole, approvare i piani di sicurezza e verificarne l’attuazione.
In concreto: con la NIS2 la sicurezza diventa una questione di board, non solo di IT.
Certificazioni e controlli
ISO/IEC 27001
- Prevede una certificazione accreditata da enti terzi.
- È uno strumento di valorizzazione commerciale: dimostra affidabilità a clienti e partner.
Direttiva NIS2
- Non rilascia certificazioni.
- Prevede invece ispezioni, verifiche e sanzioni da parte delle autorità.
- L’adozione di ISO 27001 può comunque essere un supporto concreto per dimostrare la conformità alla NIS2.
Con la ISO si ottiene un bollino di qualità riconosciuto dal mercato; con la NIS2 si evita di incorrere in sanzioni legali.
Perché puntare sulla certificazione ISO 27001 conviene davvero
Adottare la ISO 27001 non significa solo “fare bella figura”. È una leva competitiva concreta.
La certificazione rilasciata da un ente accreditato attesta che l’azienda gestisce la sicurezza informatica in modo strutturato, controllato e verificabile.
Questo si traduce in:
- Fiducia dei clienti e dei partner: dimostrare di avere processi solidi apre le porte a nuove collaborazioni e gare.
- Accesso facilitato a mercati e bandi: molte grandi aziende e pubbliche amministrazioni richiedono fornitori certificati.
- Riduzione dei rischi e dei costi nascosti: avere un sistema organizzato significa individuare le vulnerabilità prima che diventino incidenti costosi.
- Migliore governance interna: la norma fornisce un metodo chiaro per responsabilizzare ruoli, tracciare decisioni e migliorare continuamente.
In sintesi, la certificazione ISO non è un adempimento accessorio: è un investimento che aumenta il valore dell’impresa, rafforza la reputazione e prepara a qualsiasi evoluzione normativa.
Due strade, un percorso: come ISO27001 prepara all’obbligo NIS2
Nonostante le differenze, le due strade non si escludono: anzi, possono essere complementari.
Molte misure richieste dalla NIS2 sono già presenti nella ISO 27001:
- Analisi dei rischi sui sistemi IT.
- Adozione di firewall, antivirus, backup e MFA.
- Procedure di gestione incidenti.
- Formazione del personale.
- Documentazione e aggiornamento costante delle policy.
Un’azienda che implementa ISO 27001 si prepara in automatico a rispettare gran parte dei requisiti della NIS2, riducendo tempi e costi di adeguamento normativo.
Differenze a colpo d’occhio
| Aspetto | ISO/IEC 27001 | Direttiva NIS2 | Esempio pratico |
| Obbligatorietà | Facoltativa | Obbligatoria | Una PMI sceglie ISO per distinguersi; un ospedale deve per forza applicare NIS2. |
| Certificazione | Prevista | Non prevista | Un’azienda certificata ISO comunica affidabilità ai partner. |
| Governance | Responsabile ISMS | Coinvolgimento CDA | Il board risponde legalmente per un data breach. |
Esempio concreto: un piano di gestione incidenti
Per dare concretezza, riportiamo uno schema del Piano di Gestione Incidenti elaborato dal nostro Studio.
- Identificazione à Monitoraggio continuo tramite sistemi SIEM, IDS/IPS, antivirus e firewall per individuare tempestivamente anomalie o intrusioni.
- Analisi e classificazione à Valutazione tecnica dell’evento per determinarne gravità e impatti. Gli incidenti vengono classificati in base al livello di impatto
- Contenimento à Isolamento dei sistemi compromessi, disconnessione dalla rete, modifica delle credenziali e blocco degli account interessati.
- Risoluzione à Eliminazione del malware, ripristino dei sistemi da backup, aggiornamenti e patching.
- Recupero à Validazione e riattivazione completa delle funzionalità operative, con monitoraggio post-incidente.
- Post-Incident Review à Analisi retrospettiva per valutare l’efficacia delle misure adottate e aggiornare le procedure.
In caso di incidenti gravi, è obbligatoria la notifica a CSIRT Italia e al Garante Privacy entro 24/72 ore.
Questo dimostra che la sicurezza non è solo “tecnologia”, ma anche processi e responsabilità definite.
Cosa conviene alle aziende
- Se la tua azienda rientra nei settori obbligati: la conformità NIS2 è un dovere di legge.
- Se non rientri, ma vuoi crescere e distinguerti sul mercato, certificarti ISO 27001 è una scelta strategica che rafforza credibilità e riduce i rischi.
- Se vuoi il massimo, la soluzione migliore è adottare entrambi i percorsi, sfruttando la complementarità tra standard volontari e obblighi normativi.
La cybersecurity non è più un costo da contenere, ma un investimento di governance, continuità e reputazione.
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- Analizzare i tuoi rischi IT e di processo.
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- Certificarti ISO 27001 o prepararti alla conformità NIS2.
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